Fame nervosa e Omeopatia

Fame Nervosa e Omeopatia: i Migliori Rimedi Naturali

I disturbi alimentari sono una grande famiglia di patologie psico-nutrizionali, che insorgono nel momento in cui il soggetto coinvolto vive un periodo di forte stress fisico e mentale, oppure traumi emotivi, caratterizzati da sentimenti di grande sconforto, tristezza e sgomento. La fame nervosa, spesso sottovalutata dal punto di vista sociale, fa proprio parte di questi disturbi, e di conseguenza merita di essere trattata con la giusta importanza ed attenzione.

L’omeopatia è una branca della medicina non convenzionale che potrebbe aiutare nel caso di fame nervosa, andando in particolar modo ad attenuare il disagio psicologico e a sciogliere tutte quelle tensioni emotive che fungono da innesco per gli attacchi di fame incontrollata, portando un notevole miglioramento nella qualità di vita di chi soffre di questo genere di disturbo alimentare, aiutandolo a ripristinare un equilibrio nutrizionale appropriato e corretto rispetto al reale fabbisogno del suo organismo.

Cos’è la Fame Nervosa?

La fame nervosa è conosciuta dal punto di vista medico con il termine di “Binge Eating Disorder“, e consiste sostanzialmente nell’improvviso istinto di ingerire del cibo, a prescindere dal senso di sazietà del soggetto. Non si tratta quindi di una necessità del fisico di alimentarsi, ma semplicemente di un impulso psicologico. Il cervello impone al soggetto di iniziare la pratica di abbuffata, tentando di sopperire il malessere mentale con il piacere generato dal nutrimento, spingendo la persona colpita dal disturbo in una sorta di tunnel senza uscita.

Il senso di colpa è infatti il sentimento principale che si prova al termine dell’abbuffata, che si andrà a sommare a tutti i pensieri negativi che erano invece la causa principale del malessere stesso. Questo non farà altro che porre le basi per un nuovo attacco di fame nervosa e per la successiva ingestione incontrollata di cibo. La persona affetta da questo tipo di disturbo si sentirà infatti completamente sopraffatta e sentirà di non essere più in grado di gestire le proprie emozioni e le proprie azioni: il senso di vergogna e di impotenza sono infatti la chiave di quasi tutte le patologie del comportamento alimentare.

A differenza della bulimia nervosa, in cui all’atto di ingestione seguono atteggiamenti compensatori, attraverso i quali il soggetto cerca di liberarsi dal senso di colpa e di riassumere il controllo del proprio corpo buttando fuori il cibo, nella fame nervosa la compensazione non è presente. Questo rappresenta il totale annullamento dell’individuo, che si sentirà non solo in difetto per non essere riuscito a mantenere l’autocontrollo, ma anche totalmente incapace di trovare autonomamente e rapidamente una via d’uscita.

Le Cause del Disturbo

Le cause della fame nervosa vanno ricercate essenzialmente nel disagio mentale e psicologico del soggetto. Per comprendere più chiaramente a cosa imputare la comparsa di questo disturbo del comportamento alimentare, va anche chiarito che esistono dei fattori fisici predisponenti allo sviluppo di questo tipo di patologie, e che quindi ad esse deve anche essere attribuita una sorta di eziologia organica, che non va mai trascurata se si vuole tentare di intervenire prima della comparsa del problema, o comunque risolverlo efficacemente e in breve tempo.

Le statistiche mostrano infatti che le donne sono generalmente più soggette a questo tipo di patologie rispetto che gli uomini, e questa differenza di genere deve attribuirsi sia a motivazioni biologiche che ad implicazioni prettamente sociali. Biologicamente parlando infatti, le donne hanno un metabolismo molto più complesso rispetto agli individui del sesso opposto, proprio a causa delle continue oscillazioni ormonali fisiologiche che avvengono nel corso della loro vita. Ormoni come gli estrogeni o il progesterone, sono fortemente responsabili dell’umore e del comportamento delle donne, che per questo potrebbe ragionevolmente presentare degli alti e bassi più frequenti e cospiqui a quanto è solito accadere invece negli uomini.

Dal punto di vista sociale, anche in questo caso la donna è spesso penalizzata da modelli di bellezza spesso completamente difformi dalla realtà, che la rendono scontenta del suo corpo e che la spingono ad imbattersi in diete drastiche e scriteriate, che possono sfociare in fame nervosa o in altri disturbi alimentari frequenti, come l’anoressia o la bulimia. Una delle caratteristiche principali della fame nervosa è infatti quella di ingerire il cosiddetto junk food, ossia il “cibo spazzatura”, ricco di grassi e carboidrati: si tratta di una sorta di evasione inconscia, di una ribellione interna ad una dieta inadeguata ed eccessivamente restrittiva.

Fame nervosa e Omeopatia
Fame nervosa e omeopatia: i rimedi naturali

Fame nervosa: Cure e Trattamenti

Le cure per la fame nervosa sono finalizzate principalmente all’eliminazione e al trattamento delle cause primarie e secondarie che sono alla base di questo disturbo. Per cause primarie si intendono i pensieri, le emozioni e i sentimenti scatenanti, che possono affondare le proprie radici in motivazioni più o meno note all’individuo affetto. Un esempio potrebbe essere un lutto, una delusione lavorativa o amorosa, o semplicemente una serie di contesti che hanno portato il soggetto a subire un forte calo dell’autostima.

Le cause secondarie, sono invece quelle innescate dalla stessa fame nervosa, che ha dei risvolti devastanti per il metabolismo, ma ancor più per l’equilibrio psicofisico. I trattamenti sono per questo da affidare ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta, che dopo essere intervenuto sulla causa potrà indirizzare il paziente verso un professionista nell’ambito della nutrizione, che possa ripristinare una corretto e sano piano alimentare, appropriato alle singole esigenze.

Rimedi Omeopatici per la Fame Nervosa

I rimedi omeopatici possono essere dei validi alleati, da usare dietro prescrizione medica, per facilitare la risoluzione del problema. Le erbe presentano infatti numerosi benefici che riguardano il benessere psicofisico, e sono in grado di attenuare gli stati di ansia, stress e paura, comportandosi come degli antidepressivi.

L’omeopatia consente di curare la fame nervosa con un duplice approccio, ossia mediante integratori alimentari e oli essenziali da respirare e massaggiare sulla pelle, in modo che l’effetto rilassante e calmante sia il quanto più efficace possibile.

Tra le erbe più comunemente utilizzate per questo scopo abbiamo senza dubbio la passiflora, pianta da cui origina il frutto della passione: essa è caratterizzata da spiccate proprietà curative, di cui si evidenziano in particolare quelle antispasmodiche e allevianti. Basterà una piccola quantità di fiori in infusione in acqua bollente per poter osservare un immediato miglioramento nei propri stati di ansia e turbamento psicologico. La passiflora viene spesso associata all’assunzione di melissa, una pianta spontanea dalle strabilianti capacità antidepressive, utilizzata da secoli da molteplici popoli per migliorare l’umore e superare con meno difficoltà i momenti difficili.

Un’altra pianta dalle proprietà fortemente benefiche è la Rhodiola Rosea, così chiamata proprio perchè possiede un caratteristico profumo che ricorda quello della rosa. Le radici di rhodiola aiutano contro lo stress e gli stati simil depressivi, aiutando a ripristinare facilmente l’equilibrio psicologico. Essa promuove anche un corretto assorbimento intestinale, contribuendo a rendere più agevole l’indroduzione delle vitamine e minerali utili all’organismo per lo svolgimento delle funzioni metaboliche. Si tratta di una pianta perfetta per i soggetti che iniziano a soffrire di fame nervosa a causa di diete troppo restrittive finalizzate alla perdita di peso: favorendo la peristalsi intestinale e l’introduzione di sostanze benefiche, anche sbarazzarsi dei chili in eccesso diventerà più semplice. 

A questo scopo, anche l’arancio amaro è un valido alleato, poichè si tratta di una pianta in grado di ridurre notevolmente il senso di fame: seppure la fame nervosa non dipenda da un bisogno fisico, ma più da una necessità psicologica, l’utilizzo di una pianta che aiuti il fisico a percepire il cibo con minore interesse può aiutare il soggetto ad opporsi al dirompente imperativo dell’abbuffata causato dal disturbo. L’arancio amaro può essere consumato come agrume, ad esempio all’interno di gustose confetture, oppure è possibile acquistarlo sottoforma di olio essenziale, dove tutti i benefici del frutto saranno enormemente concentrati, e quindi sarà molto più semplice osservarne gli incredibili benefici in tempi molto più ridotti.