I rimedi omeopatici fanno parte della cosiddetta “medicina alternativa”, e permettono a chi la utilizza di trovare sollievo ai i piccoli malanni stagionali, oppure di tenere a bada gli sbalzi d’umore, le delusioni emotive, e tutte quelle condizioni psicologiche di stress, ansia e paura che causano un peggioramento notevole della qualità della vita della persona coinvolta.
Le terapie a base di prodotti omeopatici possono anche essere utilizzate come ausilio per raggiungere i propri risultati personali, ad esempio in merito al raggiungimento della forma fisica che più si desidera: esistono moltissime erbe ed estratti dall’azione dimagrante, detossificante e drenante, che possono fungere da coadiuvanti, insieme ad una dieta equilibrato e ad uno stile di vita sano, per valorizzare il proprio corpo e rientrare nel proprio peso forma velocemente. Vediamo in che forma si presentano i rimedi omeopatici, la differenza tra globuli, granuli e gocce, e l’importanza del dosaggio.
Rimedi Omeopatici: l’Importanza della Dose
Già nel 1500, il medico e astrologo Paracelso, con la sua celebre citazione “Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”, aveva intuito quanto la dose fosse un fattore fondamentale su cui intervenire per la somministrazione delle sostanze curative. In età rinascimentale tutta la medicina farmaceutica ruotava attorno alla figura dello speziale, ossia un farmacista deputato alla vendita di spezie, estratti ed erbe che venivano considerate valide per la cura dei mali.
La pratica omeopatica, fondata ufficialmente nel 1800 da Samuel Hahnemann, si basa infatti sul principio della diluizione: le sostanze medicali solide estratte dai prodotti naturali vengono sottoposte a rimaneggiamenti di tipo chimico e trattati con acqua e zuccheri quali ad esempio il lattosio. Le diluizioni sono tradizionalmente eseguite in due modi, ossia in potenze centesimali, in cui la sostanza curativa rappresenta una parte e le restanti novantanove sono rappresentate dalla soluzione neutra; oppure in potenze decimali, in cui il principio omeopatico è una parte e la soluzione le restanti nove parti.
Tali diluizioni, indicate in termini tecnici con C e D, non hanno però una corrispondenza terapeutica: un soggetto trattato omeopaticamente con una sostanza diluita dieci volte, non avrà effetti dieci volte maggiori rispetto ad un secondo paziente trattato con una diluizione di cento volte. Esse rappresentano quindi esclusivamente un espediente dalla valenza chimica, e vanno adattate ai singoli principi attivi, per consentire agli stessi di agire nel modo corretto senza superare la dose consigliata.
Granuli, Globuli, Gocce: la Biodisponibilità delle Sostanze
Per biodisponibilità delle sostanze si intende la quantità di sostanza che, una volta assunta, potrà efficacemente agire all’interno del nostro corpo prima di essere trasformata ed eliminata come una sostanza di scarto. Le terapie omeopatiche, esattamente come la maggior parte dei medicinali, vengono assunte prettamente per via orale o transcutanea.
Pensando alla via orale, vediamo che il primo ambiente dell’organismo in cui si ha assorbimento delle sostanze è lo stomaco: il pH fortemente acido di quest’organo consente infatti un’adeguata degranulazione delle sostanze, e le pareti hanno una permeabilità tale da permettere alla maggior parte dei principi attivi di poter essere trasportati in circolo.
Il secondo livello in cui si verifica assorbimento è l’intestino: in questo caso, la continua peristalsi è finalizzata ad introdurre nell’organismo le sostanze che non erano state adeguatamente assorbite nello stomaco, e di scartare tutte le altre nelle feci.
Un grande intoppo che si ha nella biodisponibilità dei farmaci assunti per via orale, riguarda la circolazione entero-epatica: tutti i principi attivi raggiungeranno il sistema portale, e verranno condotti al fegato. Esso è un organo deputato alla detossificazione del corpo, e per questo presenta numerosissime classi di enzimi che si coniugano alle sostanze e che le indirizzano verso lo smaltimento renale. Vien da sè che, qualora i prodotti omeopatici non riuscissero a svolgere una corretta degranulazione a livello dello stomaco, la quantità che raggiungerà il fegato sarà ridotta: tale minima quantità sarà poi prontamente eliminata, e per questo il reale valore di sostanza benefica che passerà in circolo sarà davvero limitato.
Rimedi Omeopatici: la Differenza tra Grani e Globuli
I grani e i globuli sono entrambe forme solide delle sostanze omeopatiche, e per questo dovranno subire, a livello dello stomaco, tutte le reazioni di degranulazione necessarie al loro assorbimento. Entrambe saranno assunte per via orale e il loro principio di introduzione si basa sulla logica della dissoluzione sub-linguale.
La differenza che intercorre tra di esse sta prettamente nella dimensione: i granuli sono circa dieci volte più grandi dei globuli, e per questo sarà necessario non solo assumerne meno, ma anche un tempo di degranulazione dieci volte maggiore.
I globuli sono infatti rivenduti all’interno di dispenser monodose in plastica o carta: basterà aprire l’apposita linguetta, e versare il contenuto sotto la lingua, aspettando che si sciolga. Per facilitare questa procedura è probabile che i globuli siano coniugati con sostanze aromatiche che conferiscano loro un sapore piacevole, ovviamente senza alterare il principio attivo in questione.
Per ciò che riguarda i granuli invece, normalmente la dose, seppur strettamente dipendente dal tipo di sostanza assunta, è di 3-5 sferette al giorno: esse saranno contenute all’interno di ampolline di vetro, che quindi non rappresenteranno dei contenitori monodose, ma da riutilizzare fino alla fine della terapia. Normalmente la quantità di granuli presenti nell’ampollina dipende dalla posologia del principio attivo, e consente di effettuare circa un mese di terapia.
Sono Migliori le Gocce, i Globuli o i Granuli?
Le gocce, trovandosi in forma liquida, non devono subire i processi di degranulazione, che saranno massimi nel caso delle compresse con capsula, un po’ più ridotti nel caso delle pillole rivestite in soft-gel, minimi per i granuli o i globuli e praticamente assenti per le sostanze assunte già in forma liquida.
Un fluido infatti, a contatto con l’epitelio dello stomaco, passerà direttamente alla fase di assorbimento e recaptazione portale, e la quantità di sostanza biotrasformata ed eliminata dal fegato sarà comunque minima rispetto a quella che potrà svolgere l’effetto terapeutico indicato.
Per ciò che riguarda la dose consigliata, le forme liquide di principio attivo vengono normalmente rivendute all’interno di contenitori dotati di contagocce, e la quantità giornaliera raccomandata oscilla dalle 5 alle 20 gocce, ovviamente in base alla sostanza considerata e al risultato che si desidera ottenere.
ATTENZIONE: prima di assumere qualsiasi prodotto, anche omeopatico, chiedere un consulto al proprio medico e leggere attentamente il foglietto illustrativo, assicurandosi che non ci siano controindicazioni e che non interferisca con altre cure o farmaci che si stanno assumendo.