Antidepressivi Omeopatici

I più Potenti Antidepressivi Omeopatici: Quali Sono e Come Funzionano

Una delle misure più apprezzate per curare la depressione e i disturbi d’ansia sono gli antidepressivi omeopatici, che grazie alle loro proprietà riescono a regolare gli stati di agitazione. Nei casi di depressione psicotica o di malattie la cui causa deve essere curata, la terapia omeopatica può essere di supporto in combinazione con i farmaci convenzionali.

Le cure omeopatiche fanno in modo che l’organismo stesso si autoregoli e così, a poco a poco, il soggetto cambia atteggiamento. La loro azione si basa sul ripristino dell’equilibrio affinché le persone colpite abbiano pensieri positivi e valutino il danno subito come apprendimento. Infatti, il trattamento con un potente antidepressivo omeopatico può ridurre gradualmente la cura farmacologica e, in alcuni casi, eliminarla. 

Curare la depressione con l’omeopatia 

Per curare la depressione e i disturbi legati agli stati di agitazione, i farmaci omeopatici più utilizzati sono di origine vegetale come l’Ignatia Amara. Nei casi più gravi, vengono impiegati quelli origine minerale, come il Natrum Muriaticum.

Quando si tratta di gestire i disturbi di forte apprensione, questi antidepressivi rispondono molto rapidamente sia a livello acuto che nei casi più cronici e le sensazioni tipiche di nodo allo stomaco, tremori o tachicardia scompaiono in breve tempo.

Nei giovani studenti o nelle persone che devono sottoporsi ad un intervento chirurgico, ad esempio, gli attacchi di ansia si manifestano in anticipo. Un antidepressivo omeopatico che può essere di aiuto in questi casi è il Gelsemium 30 ch. Preso la sera prima o lo stesso giorno dell’evento, fa sparire l’irrequietezza. 

Le cure omeopatiche sono utili anche per curare fobie, ad esempio viaggiare in aereo. In alcuni casi anche le donne in gravidanza possono beneficiare degli effetti positivi dell’omeopatia purché non incidano negativamente sul corpo e non abbiano effetti collaterali.

Curare l’insonnia 

In molti casi, la depressione porta a problemi di insonnia. Il paziente non riposa bene e questo diventa un circolo vizioso che influenza l’umore della persona. I casi in fase acuta, possono essere trattati semplicemente con un rimedio omeopatico preso tre volte al giorno. Se invece la situazione è cronica, il trattamento con un antidepressivo omeopatico deve essere seguito in concomitanza con quello farmacologico, in modo che il paziente possa beneficiare degli effetti positivi della medicina omeopatica e di quella tradizionale. 

Antidepressivi Omeopatici

I migliori antidepressivi naturali

Come riferisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 300 milioni di persone convivono con la depressione. Quando i disturbi indicano una fase depressiva da lieve a moderata, è facile trovare in questa branca della medicina erbe che agiscono per ristabilire il benessere della persona. 

Erba di San Giovanni

La sua storia risale a più di 2000 anni fa e i suoi effetti biologici sulla depressione sono ben consolidati. Più di cinquanta molecole sono contenute nell’estratto delle sommità dei suoi fiori. I principi attivi di questa pianta agiscono sui tre principali neurotrasmettitori coinvolti nella depressione: Dopamina, Noradrenalina e Serotonina. 

Questa erba, chiamata anche Hypericum perforatum, agisce in modo aspecifico su tutti i disturbi dell’umore legati a questi tre neurotrasmettitori. È la pianta di riferimento alla quale l’omeopata associa altre erbe adattogene o ansiolitiche con azioni più specifiche. 
La sua assunzione è controindicata nelle donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento e gli estratti vegetali devono essere sottratti in caso di assunzione di altri farmaci. 

Griffonia Simplicifolia

La pianta cresce soprattutto nell’Africa tropicale e, per molti anni, gli abitanti di questo paese hanno usato il suo seme nella medicina tradizionale. Quest’ultimo contiene un amminoacido il cui nome barbaro è 5-htp. Nell’intestino questo acido si trasforma in serotonina e agisce come antidepressivo nei neuroni del sistema nervoso centrale

La sua azione ed efficacia dipendono molto dalle condizioni intestinali del paziente. L’omeopata può abbinare un ciclo di probiotici per ottimizzare il trattamento. L’assunzione della Griffonia è controindicata nelle donne incinte o che allattano.

Rodhiola Rosea

È chiamata anche radice d’oro o corona della regina ed è una pianta adattogena per eccellenza. Il suo particolare modo di agire non si riscontra nella medicina allopatica classica. La caratteristica principale della corona della regina è quella di aiutare l’organismo ad adattarsi e agisce fin da subito per combattere lo stress. Quindi la sua azione si stabilizza gradualmente e svolge anche il ruolo di potente antidepressivo omeopatico. 

I principi attivi sono contenuti nella sua radice e agiscono contemporaneamente sulla depressione (sulla serotonina), migliorano le capacità intellettive e proteggono i neuroni. L’assunzione della Rodhiola rosea è controindicata nelle donne in stato interessante o che stanno allattando e nelle persone che soffrono di disturbi psichiatrici, ad esempio la schizofrenia. 

Passiflora Incarnata L.

La pianta rampicante era utilizzata dagli Aztechi per le sue proprietà sedative e ansiolitiche. Di questa vengono utilizzati gli estratti della parte aerea che contengono molti principi attivi dalle proprietà calmanti e sedative. Agisce direttamente sul centro cerebrale dell’orologio biologico. Mitiga lo stress in quanto favorisce il sonno ristoratore. È ipnoinducente ed è utile nelle turbe minori del sonno in periodi di depressione, nei disturbi legati alla menopausa o a un eccessivo lavoro intellettuale. 

La Passiflora abbassa la pressione e calma il soggetto in caso di irrequietezza, agitazione e patologie gastrointestinali. Non ha controindicazioni ma è meglio evitare di assumere composti a base di questa erba in contemporanea con altri farmaci sedativo-ipnotici. Questo perché potrebbe portare ad avere effetti collaterali come allucinazioni, tachicardia e nausea. 

Tribulo Terrestris L.

Nella medicina tradizionale indiana e cinese, le parti aeree venivano utilizzate per le loro proprietà tonificanti, adattogene e afrodisiache. Nel contesto della depressione, il Tribulus è indicato per combattere, sia negli uomini che nelle donne, l’astenia. Nelle persone di sesso maschile può essere utilizzato più a lungo perché la sua attività a livello ormonale aiuta a combattere il calo della libido e aumenta le prestazioni sessuali. L’assunzione del Tribulus è controindicata in stato di gravidanza o durante l’allattamento.

La natura è piena di piante che sono di grande aiuto nella depressione ed è difficile selezionarle tutte. È importante ricordare il ruolo del magnesio e degli omega 3 nella cura del paziente depresso. Infine, è fondamentale aggiungere che questi consigli non possono evitare una visita medica quando i disturbi legati all’ansia e gli stati depressivi sono importanti e prendono piede nel corso tempo.